Non ci crederete ma ho trovato solo ora una attimo per dedicare due parole sulla raccolta e la conservazione della patata qualche notizia spero utile un pò per tutti. Abbiamo avuto tantissimo lavoro e impegnati su diversi fronti…vita intensa qui in montagna!!!

La raccolta

Qui al rifugio, nella nostra fattoria didattica, abbiamo raccolto le patate la settimana dopo Ferragosto. Sono di qualità rossa in quanto particolarmente adatta ad un terreno di montagna e ottime per qulaunque tipo di utilizzo …soprattutto fritte! Nel terreno da cui abbiamo tolto le patate abbiamo seminato zucchine ed insalata.

Ho pensato che effettivamente, soprattutto per chi è alle prime armi, è difficile capire cosa succede là, sotto terra, e spesso si ha il timore di ‘cavare’ (perché così si dice in gergo orticolo) il nostro prezioso tesoro sotterraneo o troppo presto o troppo tardi…e cos’ eccomi qui a raccontarvi qualcosa in proposito.

Le patatine novelle o precoci si scavano notevolmente immature, quando la parte aerea è ancora verde, mentre quelle più grandi, adatte ad essere conservate a lungo, si raccoglieranno quando la parte aerea della pianta è ingiallita e il tubero perfettamente formato.
La raccolta in giorni – Calcolando in giorni possiamo dire che le precoci si raccolgono 100-110 giorni dopo la semina, le semi-precoci 110-120 giorni e le tardive 125-140 giorni. Il tempo di maturazione può variare a seconda della varietà, del terreno e delle condizioni meteorologiche, in ogni caso per sapere esattamente se i tuberi sono pronti o meno non resta che rimuovere una pianta dal terreno e controllare. Se strofinando energicamente la buccia questa non si stacca, significa che sono pronte.

Questo non vuol dire che prima non siano commestibili, anzi se vogliamo possiamo anticiparne il consumo raccogliendole scalarmente, scoprendo i tuberi qua e là e poi ricoprendoli accuratamente. Ricordiamoci però che più stanno nel terreno e più crescono e solo arrivando a completa maturazione diventano conservabili per mesi.

La raccolta secondo la luna. Nel caso volessimo tenere conto della luna, i nostri vecchi indicano come momento migliore le ore del pomeriggio nei due o tre giorni che seguono la luna piena. Raccogliamo col tempo asciutto, lasciando le patate sul terreno quanto basta a farle asciugare completamente all’aria aperta. Solo successivamente potremo riporle in un magazzino al buio e ad una temperatura intorno ai 6-10° per evitare la pregermogliazione.

La conservazione

Il consiglio generale è questo: una volta che sono ben asciutte e pulite conservale in luogo buio con temperature intorno ai 6-10°, meglio se viene assicurata la circolazione dell’aria all’interno della stanza.

Personalmente ho piccolo stanzino dove la temperatura non sale mai troppo, anche se in inverno scende spesso sotto ai 6°, alla finestrella ho messo un sacco di iuta che rende l’ambiente molto scuro. Io le metto in delle casse di legno, ma c’è chi le conserva in grossi sacchi di carta, per tenere ancora più lontana la luce. E devo dire che con questo sistema ho una discreta conservazione, questo non esclude che a primavera appena vedo che escono i germogli (prima che siano troppo lunghi e compromettano il sapore delle mie patate) li tolgo tutti e continuo a consumarle. Arrivo così quasi sempre al nuovo raccolto.

C’è chi fa dei cumuli all’aperto (soprattutto quando sono molte) interrati solamente in parte e protetti da strati alternati di terra e paglia, permettendo la circolazione dell’aria grazie alla preparazione di cunicoli sostenuti da rami di alberi. Ma io non l’ho mai fatto.

Vi aspettiamo per potervi mostrare il nostro lavoro. Approfiito per ricordare che qui al rifugio organizziamo giornate a tema con gruppi e/o scolaresche per lavoare, imparare e codnividere le migliori pratiche per un approccio consapevole alla vita in montagna.

a presto!

Alberto