Prima di raccontarvi qualcosa su questo argomento…vorrei farvi fare un VOLO per vedere dall’alto Casa Giorgini. Ringrazio il mio caro amico Giuseppe appassionato di escursioni, amante della montagna nonchè guardia ambientale…che ha pilotato il suo Drone per regalare a tutti l’emozione di una vista dall’alto di questo stupendo panorama. Si tratta di una versione breve …ma prossimamente troverete clip di diversa lunghezza  sui vari luoghi e aree del nostro rifugio…ci stiamo lavorando!

Il taglio che abbiamo effettuato a Casa Giorgini si limita agli alberi secchi o quasi secchi e comunque che stanno intralciando la crescita di molti altri alberelli sottostanti, perchè magari sono tutti storti e ricurvi…si tratta quindi prevalentemente di un lavoro di pulizia e ravvivamento del bosco. I tipi di legna sono prevalentemente castagno, faggio, carpino, abete.

Il taglio della legna a Casa Giorgini (9)Il bosco è l’ecosistema (cioè insieme dei rapporti tra ambiente, vita animale e vegetale che abita e si sviluppa in esso) più diffuso della montagna: la protegge, la consolida e ne arricchisce il suolo. La vitalità del bosco discende dall’equilibrio di diversi livelli: il soprassuolo boschivo, composto dalle specie arboree che occupano lo spazio aereo con fusti, rami e fogliame; il sottobosco, formato da piante cespugliose ed erbacee; il suolo, nel quale si espandono a varia profondità le radici delle piante del soprassuolo e del sottobosco e sul quale si accumula lo strame, patöh, copertura morta di fogliame destinato a decomporsi, integrarsi nel terreno e fertilizzarlo.

Il bosco è il risultato anche di varie scelte operate dall’uomo. Si possono distinguere i boschi in fustaie o boschi d’alto fusto e boschi cedui.
Nelle fustaie la rinnovazione avviene per disseminazione e lenta sostituzione delle piante. Nei boschi cedui l’uomo sfrutta la proprietà, esclusiva delle latifoglie, di rinnovarsi quando tagliate: la continua
rinnovazione è pertanto determinata da un regime di taglio periodico.
I cedui sono interamente o prevalentemente composti da ceppaie (parte inferiore degli alberi, che rimangono nel terreno dopo l’eliminazione del fusto), hòch, da cui crescono i polloni (germogli), il cui successivo taglio procura una nuova emissione.
Il nostro territorio è caratterizzato da boschi misti di latifoglie, con mescolanza di più specie arboree, differenti in ragione delle proprietà del suolo, dell’esposizione al sole, della progressiva altitudine e, non ultimo, dell’intervento di coltivazione boschiva praticato dall’uomo.
Il clima, attraverso i suoi fattori (temperatura, acqua, luce e neve) influisce notevolmente sulla distribuzione e sulla diffusione in altitudine delle varie specie arboree. A volte, a causa di microclimi diversi, e dell’intervento dell’uomo, la distribuzione degli alberi può subire variazioni, come accade nel nostro ambiente, dove il faggio cresce anche a quote inferiori.
Tra gli 800 e i 1000 metri, troviamo l’acero (l’àder), il frassino, (il fràhen), il castagno, (la cahtégna), il rovere, (il rùer), il ciliegio, (la haréda).
Tra i 1400 e i 1600 metri troviamo il faggio (il fó), l’abete rosso (il paghér) e la betulla (la bèdola).
Tra i 1800 e i 2200 metri abbiamo il larice (il làreh).
Al di sopra di questo ci sono i pascoli.

Venite a darci na mano? come sapete c’è sempre tanto da fare e saremo lieti di insegnarvi tutto quello che abbiamo imparato vivendo da anni …e tutto l’anno…in montagna.

Alberto